Irriverente e cinico, il gruppo francese mette alla berlina capitalismo e neoliberismo all'insegna di un grunge-punk elettrizzante e anticonformista. Pubblica la nostrana Luminol Records
QUI POURRAIT CRAINDRE LE BIEN?
The Diogenes
(Luminol Records, 2024)
11 tracce | 47 min.
Influenzati dal rock degli anni '90, punk cinici e anticonformisti con una grande ironia e irriverenza, The Diogenes utilizzano la musica come strumento di critica alla civiltà dei consumi, al capitalismo in declino. Il nuovo album Qui pourrait craindre le bien? (Chi potrebbe temere il bene?) è una anomala pubblicazione Luminol Records: non un disco post-progressive o art-rock contemporaneo, come di consueto con la prolifica etichetta milanese, ma un distillato umoristico e severo all'insegna di un, sostiene la band francese, grunge-rock psico-aristocratico-punk!
The Diogenes è più di una rock band, nonostante i vestitini bianchi da sportivi borghesi e soddisfatti dal loro status, è un veicolo di attivismo anticapitalista, che cerca spazi di militanza critica e cerca di diffondere un messaggio anticapitalista in luoghi più tradizionali, anche hackerando alcuni dei grandi festival. I brani di Qui pourrait craindre le bien? invitano alla decrescita, evidenziano alternative sociali e solidali, puntano a irrompere in luoghi di ascolto consensuali e igienizzati, asserviti agli standard industriali. Una logica etica e rigorosa, non molto lontana da quella del compianto Steve Albini. "Se scandalizziamo troppo la borghesia non sentirà mai nulla", affermano i Diogenes, puntando dunque sul versante dell'umorismo e della derisione.
Il disco è stato composto negli ultimi due decenni e contiene undici brani che raccontano l'impegno del gruppo ma anche, sottolinea la band, "il nostro stato emotivo in questo mondo produttivista che si crede pragmatico". L'abrasivo ed elettrizzante postgrunge/postpunk del gruppo attraversa temi complessi, dai disturbi mentali e l'isolamento di Pillow al dominio dei mass media di Religion Cathodique, dalla rigorosa avversità verso il neoliberismo di Néo Libéralise moi alla depressione e ai veleni della contemporaneità di The Hole.
Mathieu Torres: chitarre, voce, testi
Lionel Hazan: basso
Heiva Arnal: batteria
Clément Chevalier: chitarra
Stéphanie Artaud: voce, cori, direzione artistica
Hugo Lemercier: registrazione, mixing e mastering
The Diogenes:
Luminol Records:
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