giovedì 23 novembre 2023

Murderock: Keith Emerson torna a 33 giri!

AMS e Cinevox ristampano per la prima volta in oltre 35 anni la colonna sonora del film di Lucio Fulci ad opera del leggendario tastierista degli ELP. Vinile blu trasparente e nuova grafica, esclusiva Black Friday 2023

KEITH EMERSON 
Murderock OST
(Vinile blu trasparente / Copertina apribile)
AMS Records/Cinevox - distr. BTF Vinyl Magic




Nuovissima operazione AMS Records/ Cinevox in occasione del Black Friday 2023 con una memorabile colonna sonora da parte di un gigante del rock: Murderock – Uccide a passo di danza torna in vinile con la prima ristampa in oltre trentacinque anni. Murderock - Uccide a passo di danza è un thriller/horror del 1984 diretto dal leggendario Lucio Fulci - con la partecipazione di Ray Lovelock, Olga Karlatos, Claudio Cassinelli e Cosimo Cinieri - che narra di una scuola di danza, l'Arts Living Center, in cui un misterioso assassino uccide le allieve  con un lungo spillone. La colonna sonora fu affidata dalla produzione a Keith Emerson, all'epoca quarantenne, nella fase di riavvicinamento a Greg Lake che avrebbe portato alla nascita degli Emerson Lake & Powell.

In quei primi anni ’80, accantonata temporaneamente l’esperienza degli Emerson, Lake & Palmer, il celebre tastierista avviò una carriera solista che lo portò a comporre alcune colonne sonore, tra cui Inferno per Dario Argento, (1980) Nighthawks con Sylvester Stallone (1981) e infine Murderock, un energico mix pop/rock anni ‘80, perfettamente in linea con le sonorità dell’epoca, condite da arrangiamenti barocchi e magniloquenti che rendono il tutto stravagante ed eccentrico, quasi impossibile da classificare e unico nel suo genere. I brani più ‘lineari’ e meno estrosi sono quelli cantati, Tonight Is The NightStreets To Blame e Not So Innocent, con Doreen Chanter e Mike Sheppard ospiti speciali alla voce.





Nel corso degli anni Murderock è diventato un titolo di culto tra gli appassionati del cinema di genere, AMS Records lo ripropone in una nuova versione in vinile blu trasparente con copertina apribile, artwork di Eric Adrian Lee e audio rimasterizzato da Claudio Fuiano. Le ultime quattro tracce – Murderock (Part 1-4) – sono pubblicate per la prima volta in vinile.

Tracklist:

Side A:
1.Murderock 2:48
2.Tonight Is Your Night 3:34
3.Streets To Blame 2:40
4.Not So Innocent 3:36
5.Prelude To Candice 1:46
6.Don’t Go In The Shower 1:04
7.Coffee Time 2:36

Side B:
1.Candice 3:40
2.New York Dash 1:32
3.Tonight Is Not Your Night 1:12
4.The Spillone 1:52
5.Murderock (Part 1) 1:24
6.Murderock (Part 2) 1:58
7.Murderock (Part 3) 1:21
8.Murderock (Part 4) 2:46

AMS Records:

BTF Vinyl Magic

martedì 21 novembre 2023

La musica si fa casa: Valeria Caputo torna con Habitat

 Il primo album in italiano della cantautrice è una riflessione in musica sull'abitare e sull'ecologia. La denuncia contro l'inquinamento di Taranto e l'emergenza sanitaria in un lavoro denso che attraversa i generi, dall'alt-folk all'alternative   


CAPUTO
HABITAT
(8 tracce | 38 minuti)
Ribéss Records 2023




"La musica è il mare che mi porto dentro, ovunque vada. È il riverbero dei miei respiri e dei miei ricordi, è il suono dei miei pensieri ancora prima che io riesca a formalizzarli". Per il suo primo album in lingua italiana, Caputo sceglie di tornare alle origini: Habitat nasce dall’esigenza personale di riflettere sul concetto di “casa” come convergenza di luoghi fisici e spazi interiori. Il distacco forzato dalla città natale (Taranto), la continua migrazione prima di stabilizzarsi in una nuova casa (Forlì) e l’insicurezza che deriva dalla disgregazione degli affetti, portano la cantautrice a inseguire le proprie radici attraverso la musica. La musica stessa si fa casa.

In questo processo, Caputo indaga la ragione della rinuncia a tornare alla sua città natale e la trova in quella che, sciaguratamente, è diventata la questione Taranto per antonomasia: la presenza ingombrante, controversa e, a tutti gli effetti, letale dello stabilimento siderurgico tristemente noto alle cronache nazionali, emblema d’inquinamento e degrado che diventano stato perpetuo di emergenza sanitaria. Alcuni brani di Habitat denunciano esplicitamente le violenze ambientali a cui sono sottoposti la città e il territorio tarantino, che sembra non trovare riscatto, e più in generale il nostro pianeta. Significativo, per questo aspetto, il brano Taras, dall’incipit pervaso di mitologia tanto quanto il titolo, ma con uno sviluppo inatteso: incorpora infatti un accorato intervento pubblico della nota attivista tarantina Celeste Fortunato, stroncata da leucemia mieloide acuta nel luglio 2023, all’età di 45 anni.

ph Dario Bonazza

ph Pierfrancesco Lafratta

ph Pierfrancesco Lafratta



In altri brani entra in luoghi intimi e affronta in punta di penna tematiche tradizionalmente femminili, come a voler cercare le sue radici ancestrali nel gineceo dell’universo. Un esempio è il brano dedicato a Mélanie Bonis, compositrice tardoromantica che, a sua volta, ha dedicato molte composizioni alla memoria di grandi donne vissute prima di lei. Dietro la polisemia del titolo, Caputo organizza i temi, gli ideali, le angosce e le speranze di una vita. Disegna il suo habitat a cerchi concentrici, nell’impresa di racchiudere i vari settori dell’abitare e del vivere, e non nasconde i limiti della sua capacità di adattamento: il settore della quotidianità, delle passioni e affinità private; quello della sua città; quello dello stato Italia o, meglio, della sua assenza, e della denuncia politica; quello del pianeta Terra come dimora di un’umanità senza confini. Sono settori tutt’altro che a tenuta stagna, che si compenetrano per osmosi e che definiscono paesaggi mai solamente esteriori o solamente interiori. D’altronde, la parola ecologia stessa (gr. òikos+lógos) evoca ambiguamente un "discorso sulla casa" di ognuno e di tutti.

Caputo tratteggia una mappa dell’abitare che rimescola continuamente i piani e rende conto delle loro conflittualità: sfera privata/sfera sociale, etica/politica, impegno/rassegnazione, incanto/disincanto/re-incanto. Se la struttura tematica è innegabilmente coesa, le soluzioni stilistiche ed espressive offrono una gamma molto varia, grazie anche all’apporto dei musicisti che la affiancano – scelti anche per coerenza tematica, come il chitarrista Giuseppe Bonomo, anch’egli di origine tarantina e residente in Romagna, e la cantautrice Fanelly, tarantina di adozione francese. Habitat è stato registrato da Franco Naddei nello studio forlivese L’Amor Mio Non Muore. 

Valeria Caputo nasce a Taranto nel 1979. Dopo varie migrazioni giovanili approda a Forlì, dove vive e lavora a tutt’oggi. Diplomata come tecnico di musica interattiva per le arti digitali alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, ha conseguito il diploma di laurea magistrale in musica elettronica al Conservatorio Giovan Battista Martini di Bologna. Le sue preferenze coprono, senza preconcetti, uno spettro di generi che va dal cantautorato al jazz, dal folk all’elettronica. Nel 2012 debutta con Migratory Birds, orientato al folk-rock e alla West Coast. Il secondo album Supernova (2016), a nome Capvto, esplora territori ambient, trip-hop, dark wave, synth-pop e jazz sperimentale.


Caputo:

Ribéss Records: 

lunedì 20 novembre 2023

Stefano Orlando Puracchio terzo classificato al Sigillo di Dante

 Il giornalista abruzzese vince la coppa Dante assegnata dalla Società Dante Alighieri di La Spezia per il suo libro su Franco Califano






SARZANA (SP) - Nell'ambito del premio internazionale Il sigillo di Dante, organizzato dalla Società Dante Alighieri (comitato della Spezia), Stefano Orlando Puracchio ha vinto la prestigiosa coppa dedicata al padre della lingua italiana, classificandosi terzo nella sezione saggistica, grazie al libro Franco Califano: oltre la maschera (Demian edizioni). 

Nella motivazione si legge: "Valida la prospettiva secondo la quale opera l'Autore: attraverso quei dati e quei comportamenti, insieme con la lettura dei testi di alcune canzoni, ricercare la qualità del pensiero e della poetica di Califano, al di là del "personaggio" che è conosciuto ai più". Il giornalista abruzzese dichiara: “A distanza di qualche mese, dopo aver raggiunto il podio al premio 'Voci – città di Roma', un nuovo importante riconoscimento per il mio ultimo libro. Ringrazio di cuore gli organizzatori e la giuria, rinnovo i miei ringraziamenti a tutte le persone che, a vario titolo, sono state coinvolte nella realizzazione del libro”.





Tra i primi a complimentarsi con l'autore, Antonello Mazzeo – amico intimo di Califano e presidente della trust onlus che si occupa di ricordare il grande artista – e Marcello Romeo, musicista che sta portando avanti un progetto che include anche le canzoni di Califano e coinvolge l'opera di Puracchio. Mazzeo: “In questi mesi sono usciti tanti libri su Califano. Tuttavia, Stefano con una procedura corretta fino all'esasperazione, ha confezionato uno dei lavori migliori. Come ho avuto modo di dire ad Ardea, durante le celebrazioni per il decennale dalla scomparsa di Califano, Stefano non si è inventato niente e non ha nascosto niente. Ed è riuscito a mostrarci il lato artistico di Franco. Un valido e comprovato artista, rimasto fin troppo nell'ombra a causa del gossip”. Romeo: “Da Giugno con la Marcello Romeo & Friends band stiamo presentando nei teatri il format Canzoni di Notte, con le canzoni più importanti di Califano, traendo ispirazione proprio dal libro di Stefano. Canzoni di Notte diventerà un album a Marzo del 2024, con gli arrangiamenti di Roberto Costa. Stefano è, quindi, una sorta di padre putativo dello spettacolo teatrale e del disco. I risultati che sta ottenendo sono meritati”.

Il sigillo di Dante:

Demian Edizioni: