Il bassista savonese, membro dei Qirsh e dei NightCloud, torna con un secondo album strumentale visionario e sognante. Un video per ogni brano, a cavallo tra post-rock, new wave e musica per il cinema
ANDREA TORELLO
Blend
(Kleisma Records)
10 brani | 37.10 min.
«Blend nasce da un'idea ambiziosa e faticosissima: quella di realizzare un progetto di musica ed immagini, che catturasse l'attenzione dell'ascoltatore e lo invogliasse a "sapere come va a finire". Tutti i brani sono collegati da un filo rosso comune, musicale e grafico. Ho iniziato quindi a pubblicare il primo brano ed il suo video, e poi via via con tutti gli altri. Alla fine l'intero lavoro non poteva non concludersi con un album che li racchiudesse tutti quanti. D'altronde ormai le immagini sono diventate parte integrante della nostra vita e la fruizione della musica non può non passare da questo canale, ormai imprescindibile».
Musica e immagine, un progetto univoco che le unisca e coinvolga l'ascoltatore/spettatore in un nuovo vortice musicale. È questo l'obiettivo di Andrea Torello, che a sei anni di distanza dal disco d'esordio Appunti di viaggio (Zeit Interference/Lizard Records) torna con il secondo album Blend (Kleisma Records): un disco interamente strumentale, nel quale ogni brano è legato a un video. Un progetto musical-visivo dunque, che rappresenta pienamente il bassista dei Qirsh e dei NightCloud: non è un disco prog-rock all'italiana, nè un lavoro di metal-prog – aree nelle quali militano le band citate – ma una sequenza strumentale a cavallo tra post-rock, new wave, jazz-rock e fusion, musica da cinema.
Blend è un'operazione alla quale il musicista ligure tiene molto. Il primo passo è stato la pubblicazione periodica di video e brani infine raccolti nel disco, differente dal suo predecessore ma anche da quanto fatto con i Qirsh, uno dei nomi più amati del new progressive italiano: «Rispetto ad Appunti di viaggio penso di aver realizzato un disco più maturo, sia dal punto di vista compositivo sia dal punto di vista della scelta dei suoni e degli arrangiamenti. Quello che non è cambiato è solo l'approccio alla composizione e alla realizzazione dei brani, sempre nati da un conflitto interiore, che mi porta a scrivere musica piuttosto che a trovare un diverso sfogo. Nei Qirsh mi limito, nella maggior parte dei casi, alla sola parte di esecutiva. Il fatto però di aver tentato di dare il mio apporto alla "causa" dei Qirsh, mi ha fatto scoprire anche il mio lato compositivo, distante dal mondo progressive classico e più vicino per sonorità alla new-wave, post-rock e musica da film».
Composto e suonato interamente da solo, fatta eccezione per il contributo di amici musicisti in alcuni brani, Blend rappresenta pienamente il mondo sonoro di Andrea Torello. Dieci brani e dieci video che descrivono senza parole stati d'animo, speranze e disillusioni, ma che rivelano anche la provenienza e gli orizzonti dell'artista: «Quello che mi ha spinto ad intraprendere l'attività musicale è ora parte del mio passato, senza il quale però non sarei arrivato ad apprezzare quello che apprezzo oggi. Se ad inizio degli anni '90 infatti sono stato letteralmente folgorato da Pink Floyd, Queen, Pooh, Marillion, Talk Talk (giusto per citarne alcuni), col tempo ho iniziato a sentire Ryuichi Sakamoto, David Sylvian, Hans Zimmer e tutto il filone più cinematico ed orchestrale del mondo musicale».
Blend è disponibile in streaming e download digitale su Spotify, iTunes, Amazon Music, Google Play, Deezer, YouTube.
Andrea Torello: tastiere, synth, chitarra elettrica, basso elettrico, percussioni
Simone Piccolini: pianoforte (Midnight sky)
Francesco Mancuso: pianoforte (Red leaves, A beat of wings)
Carlo Speranza: pianoforte (I'm water)
Daniele Ferro: chitarra elettrica, chitarra acustica (Heartbeat, A beat of wings, Talk to me, Road to you)
Giulio Mondo: batteria (Heartbeat, Talk to me, Road to you)
Nessun commento:
Posta un commento