Dal nostro inviato:
La prima serata della quarantesima edizione di Rumori Mediterranei, in un Teatro al Castello di Roccella Jonica sold out, gremito da un pubblico festante evidentemente desideroso di tornare alla musica dal vivo osservando le norme di sicurezza, ha schierato sul palco l’Orchestra Italiana di Renzo Arbore, storica formazione che calca da decenni i palcoscenici di tutto il mondo.
Ottantatre anni portati come meglio non si potrebbe l’artista, che sulla terza età ama scherzare con i suoi divertenti aneddoti che intercala tra un brano e l’altro, non si è risparmiato, sostenendo una esibizione di oltre due ore e mezza, che ha coinvolto il pubblico in ripetuti cori, grazie a un repertorio intramontabile di canzoni italiane commentato visivamente da slide proiettate sullo sfondo.
Un iniziale omaggio a Roberto Murolo, i trascinanti ritmi di Carosone, il gioco tra ritmi in battere e in levare, la canzone napoletana, il country e lo swing, un siparietto di musica da night per piccola formazione con Arbore al pianoforte, interludi mandolinistici, l’immancabile clarinetto e una dilatata Ma la notte no modulata modificandone atmosfere e ritmi. E ancora Modugno, e per bis gli immancabili successi delle storiche trasmissioni televisive.
L’agguerritissima formazione ha visto in primo piano oltre al leader, le voci di Mariano Caiano, Gianni Conte e Barbara Bonaiuto, le coinvolgenti percussioni di Giovanni Imparato e Peppe Sannino, solo per citarne alcuni.
Va citata la caratteristica inesauribile vena di raconteur di Renzo Arbore, ricca di simpatica autoironia, ma anche la sua signorilità, come dimostrato nell’elogio della bellezza dei monumenti di Roccella Jonica e nei ringraziamenti al Sindaco Vittorio Zito e al Direttore artistico Vincenzo Staiano.
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