venerdì 5 luglio 2024

Il furore creativo di Prank + Giorgio Li Calzi!

 King Crimson, Suicide, il postcore, il jazz contemporaneo eclettico e fuori dagli schemi, la Torino notturna e artistica degli ultimi trent’anni: Machiavelli Music pubblica il disco d’esordio del visionario quartetto 


PRANK + GIORGIO LI CALZI
(Machiavelli Music, 2024)
7 tracce | 29.36 min.



«Non abbiamo mai amato le etichette e le etichette non ci hanno mai amati troppo. Quando ci siamo trovati per suonare ci siamo lasciati guidare dall’istinto e abbiamo lasciato che le nostre sensibilità artistiche trovassero un punto di incontro nel loro libero esprimersi. Il risultato è caratterizzato dai nostri background, tra cui il jazz, ma sicuramente è qualcosa di spettinato e fuori dagli schemi. La nostra musica non è stata confezionata in partenza pensando ad un pubblico specifico, è esplosa incontrollabile in un fluire che racconta del nostro tempo e della nostra storia. Il disco testimonia quanto detto, alternando brani molto potenti, ad altri più cerebrali ed altri ancora più melodici».

Un suono incontrollabile. Un flusso creativo che abbraccia King Crimson e Suicide, la Torino notturna e ribollente dagli anni ’80 ad oggi, le direzioni più eclettiche e fuori dagli schemi del jazz contemporaneo, il graffio profondo dell’eredità postcore e new wave, fino a impreviste destinazioni post-progressive. La tromba elettrica e sperimentale di Giorgio Li Calzi incontra il sound potente dei Prank, il trio composto da Enrico Degani alla chitarra elettrica, Federico Marchesano al basso elettrico e Dario Bruna alla batteria. Dopo il primo singolo Touching Hands uscito nel 2023, e il recente secondo singolo Fat Man Vs Bodybuilder, uscito in anteprima su Jazzit, Machiavelli Music pubblica l’omonimo debutto del quartetto, intitolato proprio Prank + Giorgio Li Calzi




Terrorismo sonoro, potrà dire qualcuno, jazz/no jazz o rock/no rock secondo qualcun altro, ma si tratta del fermo immagine di un momento di furore creativo che viene da lontano. Lo dichiarano i quattro, che hanno finalmente incrociato le loro storie già in movimento da tempo: «Prank è nato nel 2018 tra autostrade notturne e capannoni industriali. Prove ed energia creativa che si è sprigionata dalle 21 a notte fonda nei locali del CLG Ensemble di Chivasso, centro diurno nel quale Dario Bruna conduce gruppi e attività di musicoterapia con musicisti disabili. L’incontro con Giorgio Li Calzi ha portato nuova linfa, nuove sonorità e nuove composizioni, mantenendo l’anima originale. Federico Marchesano e Dario suonano insieme da trent'anni in diversi progetti (3quietmen, Actis Band, Arigret). Lo stesso vale per Enrico Degani e Federico che collaborano da diversi anni (in particolare con Atalante, con Louis Sclavis ai clarinetti e Mattia Barbieri alla batteria), e per Giorgio che ha collaborato con noi tutti in diverse realtà nel corso del tempo. La base che accomuna tutti è il rock, sia nella sua veste progressive (King Crimson su tutti) che nelle sue forme più decise e aggressive (metal e hard rock), ma subiamo anche il fascino per il minimalismo americano e la new wave degli anni '80, il tutto unito dall’amore per le musiche improvvisate legate al mondo del jazz, avendo tutti solide pratiche con moltissimi musicisti dall'attitudine all'improvvisazione e alla sperimentazione di sonorità non convenzionali».

Prank + Giorgio Li Calzi è un album non convenzionale all’insegna di una inarrestabile verve creativa, figlio di umori, esperienze, ascolti (dai King Crimson alla musica africana, dall’hardcore ai Suicide, omaggiati con una cover di Ghost Rider, tratta dal loro primo storico Lp del 1977), lasciti di collaborazioni con musicisti italiani e stranieri avvenute negli anni, ma anche di luoghi, ossia Torino con la sua storia musicale, culturale e artistica. Il sound del quartetto, creativo e contemporaneo, affonda le sue radici proprio nella Torino industriale degli anni ‘80, teatro di fermenti hardcore e new wave. Un suono in costante mutamento che si è evoluto nella città dei Murazzi negli anni ‘90, fino ad arrivare alla scena cosmopolita di oggi, in cui il jazz si pone come importante baricentro culturale contemporaneo. Bruna, Degani, Li Calzi e Marchesano hanno collaborato con nomi del calibro di Arto Lindsay, Wolfgang Flür (Kraftwerk), Lenine, Louis Sclavis, Mary Halvorson, Andy Sheppard, Jon Balke, Julia Kent, Mike Cooper, J3PO, Han Bennink, Frank Bretschneider, Chandra Livia Candiani.




La foto di copertina di Alessandro Albert, nella quale tutta l’attenzione visiva è diretta sugli strumenti dei quattro, è un perfetto biglietto da visita per l’album, la porta di ingresso su un mondo sonoro travolgente e lirico, denso e rarefatto al tempo stesso

Enrico Degani: chitarra
Federico Marchesano: basso
Dario Bruna: batteria
Giorgio Li Calzi: vocoder, tromba, flicorno, modulatori

1 Fat Man VS Bodybuilder 
2 Cattedrale 
3 Ghost Rider (Suicide)
4 Ulrich Seidl
5 Umbratile
6 Touching Hands 
7 Prismatica

Recorded and mixed by Carlo Miori (Bruino, 2023)

Prank + Giorgio Li Calzi: 

Machiavelli Music: 

giovedì 27 giugno 2024

Scemi di guerra: l'atto d'accusa dei Bisca!



lunedì 24 giugno 2024

Il multiforme ingegno di Attila Zoller! dal 13 luglio in libreria

Ron Carter, Alicia Zoller, Pietro Condorelli, Vincenzo Melchiorre Ricci e tanti altri nel nuovo libro di Stefano Orlando Puracchio e Andrea Parente dedicato a una delle personalità più importanti del jazz ungherese, il chitarrista magiaro storico maestro di Pat Metheny. Dal 13 luglio in libreria


Stefano Orlando Puracchio
Andrea Parente
Multiforme ingegno: Attila Zoller e il jazz
Demian Edizioni 2024




È giusto considerare in maniera positiva Attila Zoller per il solo fatto di esser stato il “primo e unico” maestro di chitarra di una leggenda come Pat Metheny? Ma Zoller stesso è stato una leggenda: il chitarrista ungherese, infatti, ha considerato la musica (e il jazz in particolare) da molteplici punti di vista. Valente chitarrista, saggio educatore e stimato inventore di chitarre, corde, pick-up, Zoller è stato un uomo “dal multiforme ingegno”. Fu, inoltre, uno sportivo insaziabile (nuoto e sci), un buongustaio, un compagnone e, soprattutto, un turnista di altissimo livello. Una persona a cui piaceva eccellere ma - altra singolarità - non competere.

Nato nel 1927 a Visegrád e scomparso a Townshend nel Vermont nel 1998, Attila Zoller a ventuno anni fuggì dall'Ungheria a piedi con la sua chitarra arrivando in Austria e poi in Germania, dove conobbe Oscar Pettiford e Lee Konitz, che lo convinsero a partire per gli USA, non prima di aver ottenuto una borsa di studio alla Lenox School of Jazz. Avrebbe trascorso il resto della sua vita in America, dove arrivò all'inizio degli anni '60. Allievo di Jim Hall, compagno di stanza di Ornette Coleman che lo stimolò al mondo free jazz, Zoller suonò con giganti come Herbie Mann, Benny Goodman, Stan Getz, Herbie Hancock, Ron Carter, Cal Tjader e tanti altri. Nel 1974 ha fondato le Attila Zoller Jazz Clinics poi divenute Vermont Jazz Center, dove ha insegnato fino al 1998. E' stato il maestro di Pat Metheny ("Una persona importantissima nella mia vita, l'unico vero maestro di chitarra che abbia mai avuto", ha dichiarato il celebre chitarrista).






Nel loro primo libro insieme Stefano Orlando Puracchio e Andrea Parente raccontano la vita e l'attività artistica del grande chitarrista, coinvolgendo molte personalità carismatiche, care al pubblico del jazz: Ron CarterAlicia Zoller (figlia di Attila), Eugene Uman (direttore del Vermont Jazz Center), Helmut Kagerer (chitarrista tedesco, ex-allievo di Zoller con cui ha inciso Common Language), David Becker (chitarrista che ha prodotto Message to Attila, un disco in suo onore), Lajos Dudas, Làszló Kovács, Doug Payne e Imre Köszegi, infine Pietro Condorelli e Vincenzo Melchiorre Ricci, che hanno scritto rispettivamente prefazione e postfazione. 

STEFANO ORLANDO PURACCHIO
(Roma, 1980) giornalista e scrittore. Con Demian ha pubblicato recentemente Gábor Szabó - il jazzista dimenticato (2022) e Franco Califano - oltre la maschera (2023). Quest'ultimo si è piazzato sul podio ai concorsi letterari "Voci - città di Roma" (IPLAC) e "Il sigillo di Dante" (Società Dante Alighieri).

ANDREA PARENTE
(Napoli, 1990) musicista e storyteller. Leader e fondatore del progetto jazz "Sing 'O Swing", da anni attivo in concerti ed iniziative culturali, tra cui lo spettacolo L'Italia degli anni Quaranta. Tra guerra e canzonette, realizzato alla Galleria Borbonica di Napoli.