Egea Music pubblica il nuovo album del musicista modenese, dall'Appennino estremo ai confini tra jazz ed elettronica. Una narrazione tra suono, distanze, altitudini e impegno, con la partecipazione di Markus Stockhausen e Achille Succi
Stranger At Home: il nuovo ritorno di Gaspare Bernardi
GASPARE BERNARDI
Stranger At Home
10 tracce | 59 minuti
Incipit Records/Egea Music
«Il sentimento che mi ha accompagnato in questo ultimo album è stato costantemente quello di un ri-partire, con difficoltà, con molte cose fuori posto e difficili da riorganizzare, compresa la rassegna Le Vie Del Suono di cui sono curatore, che senza esagerare ho tenuto in vita rischiando davvero molto. Ma ho lavorato con la speranza nel cuore, con la tenacia che occorre a ricostruire». È dichiaratamente un disco di ripartenza Stranger At Home, il nuovo album di Gaspare Bernardi, pubblicato dalla Incipit Records di Egea Music. Il quarto lavoro dell’artista di Pievepelago (MO), poliedrica figura a cavallo tra musica, poesia, scrittura e teatro, operante sul crinale dell'Appennino Tosco-Emiliano, si nutre come sempre di atmosfere, ritmi, tempi e distanze della montagna.Gaspare Bernardi è un compositore e musicista defilato, distante dai trafficati centri nevralgici delle musiche di consumo, attento al suo percorso umano e artistico nella canzone d'autore, nella dimensione poetico-letteraria e nel jazz, dal quale è partito all'indomani del terzo disco Cor'N Connexion, il suo esordio strumentale dopo due lavori cantautorali e due libri di prose poetiche.
Stavolta Gaspare Bernardi dà voce non solo al legame profondissimo con le sue radici, ma anche al dolore di una frattura, di un solco che lo rende straniero in casa propria, come canta nel brano che dà il titolo al disco, Stranger At Home. «L'io è un altro... l'estraneità comincia sempre a casa propria», sottolinea l'artista, sempre attento all’elogio della lentezza in musica, al suo conservare l'incanto di emozioni e visioni dell'Appennino estremo che stimola e suggestiona – nella potenza dell'ispirazione come nelle difficoltà della produzione – la sua attività artistica. Da viaggi, rientri notturni su strade tortuose, riflessioni sul fare musica e poesia in un momento di difficoltà e collaborazioni con amici e colleghi, nasce questo quarto album, sostenuto da una spinta interiore che si è tradotta in rinnovamento nella continuità con il precedente lavoro.
Gaspare Bernardi viene da lontano, da un percorso cantautorale, poetico e teatrale avviato alla fine degli anni ’80, apprezzato dalla critica e dai colleghi (pensiamo a figure quali Giovanni Lindo Ferretti Ferretti, Max Gazzè, Alejandro Jodorowsky e Franco Battiato), ancora gravido ricco di simboli e risvolti: Stranger At Home è il suo secondo lavoro strumentale ma l’assenza di parole non impoverisce l’intenzione narrativa, affidata al corno francese. Anche al centro di Stranger At Home troviamo il corno, uno strumento inconsueto e ricco di sorprese, collocato con accortezza e sensibilità in uno scenario sonoro che amalgama jazz ed elettronica, lambendo la new age e certo progressive anni '70. D'altronde il ruolo del corno è in continuità con l'attività di Bernardi, che proviene da studi ed esperienze classiche in terra toscana: proprio grazie al corno egli iniziò a farsi conoscere, più di trent'anni fa, anche negli ambiti modenesi tra jazz e pop, con musicisti che orbitavano attorno a un esordiente Vinicio Capossela e che iniziarono a stimarlo collaborando anche alle sue canzoni. «Il corno ha una nobile e lunga storia, fin dallo schofar di biblica memoria richiama, annuncia, ha quasi la suggestione di esser la voce di Dio. Evocativa rimane sostanzialmente la sua funzione in ambito classico e ancor più romantico, impressionista, come nelle musiche per film, rimandando per tutti ai grandi spazi, alla natura. Nei miei lavori il tentativo è proprio quello di fraseggiare improvvisando anche in uno stile jazzistico ma mantenendo certe caratteristiche timbriche e facendo trovare ancora qualche cosa del suono ovattato e misterioso tipico di questo strumento».
Oltre al corno, che utilizza in forma naturale, digitale e con sordina, Bernardi si occupa anche di tastiere e piano, arrangiamenti e testi: un artefice consapevole di questa narrazione in musica, una sorta di enigmatico artigiano di suoni, “antenato del post-moderno”. Tutto ciò in linea con i suoi due volumi di prose poetiche Sulla Linea tra gli emisferi (2001, con note di Silvano Agosti) e Interludia (2010, con una dedica introduttiva di Franco Battiato). Il paesaggio sonoro di Stranger At Home, che sintetizza i silenzi dilatati e gli imprevisti naturali della vita in altura tramutandoli in pulsioni lontane e spesso crepuscolari, tra genuinità e trasfigurazione digitale, è animato da un’ottima squadra di musicisti: Giambattista Giorgi (basso), Ugo Moroni (chitarra), Giuseppe Tortorelli (batteria),Lele Leucci (chitarre synth), Sarita e Giò Cozza (effetti e voce). Spicca la partecipazione di Markus Stockhausen alla tromba e Achille Succi al clarinetto basso: «Markus è un grande musicista, figlio d'arte che, pur avendo nel suo bagaglio tutta la tradizione e la consapevolezza della grande musica, ha un suo personale discorso che semplificando possiamo definire un “procedimento di improvvisazione intuitiva”, dove è anche compreso un discorso non solo artistico ma di armonia, salute e crescita. Con Achille ci siamo conosciuti tra fine anni '80 e primi '90, ha sempre partecipato con semplicità e simpatia a tutte le mie registrazioni e concerti; la sua intelligenza non solo musicale è straordinaria».
Riflette Bernardi: «Cor'n Connextion e soprattutto Stranger At Home rispecchiano, con tutti i limiti, sonorità, mondi e atmosfere che abitano il mio immaginario e che vengono da ciò che ho amato, ascoltato nel mio percorso fino ad ora con una prevalente tendenza riflessiva, evocativa, con ritmi e atmosfere distese, chiari scuri timbrici, tensione ritmica di fondo pronta ad intensificarsi o distendersi, echi, intrecci, dettagli sugli sfondi su cui si stende la melodia pronunciata e poi variata. In questo ultimo lavoro appunto la melodia e la base armonica si fanno più chiaramente definite con meno distrazioni, divagazioni». Stranger At Home rilancia l'unicità di un musicista tutto da scoprire, un eremita che trasmette un messaggio di umanità e delicatezza dal suo corno che solca mari di elettronica e jazz.
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