Un'audace rivisitazione elettronica/post-rock di alcuni brani cult della tradizione napoletana. Ospiti Altea dei Thru Collected, Roberto Colella della Maschera e Dario Sansone dei Foja. Primo concerto il 12 dicembre da Germi a Milano
Synpress44 ufficio stampa
Insieme per comunicare
mercoledì 5 novembre 2025
Nun me scetà: Fanali rilegge i classici di Sergio Bruni e Roberto Murolo
NUN ME SCETÀ
FANALI PLAYS SERGIO BRUNI E ROBERTO MUROLO
Phonotype Records, 2025
(10 tracce | 47.09 min.)
«Le prime immagini che ci sono venute in mente registrando i classici di Sergio Bruni e Roberto Murolo sono quelle di una Napoli che vive ad un'altra velocità, una Napoli antica che vive ad un altro ritmo, dove questioni come la morte, l'amore, raccontate poi nelle canzoni che abbiamo rivisitato, sono vissute con una profondità probabilmente diversa rispetto a quella che viviamo oggi. Abbiamo voluto far collimare quel tipo di profondità e di ritmo al tipo di profondità e di ritmo evocato dalla musica che ci ha cresciuto, praticamente, la musica contemporanea».
Sono le parole con cui FANALI evoca e rivive il clima magico del riascolto di grandi classici di Sergio Bruni e Roberto Murolo, rivisitati con il loro inconfondibile approccio di “musica per immagini”, nel nuovo album Nun me scetà - Fanali plays Sergio Bruni e Roberto Murolo, pubblicato da Phonotype Records, la più antica casa discografica italiana, registrato in un luogo storico per la musica napoletana e non solo come l’Auditorium Novecento, a Napoli.
Nun me scetà è un’operazione cruciale per FANALI, che si confronta con un patrimonio non solo musicale ma anche culturale, quello del classico napoletano, all’indomani di progetti simili come la sonorizzazione del film L'uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov (2021) e l’omaggio a Lou Reed di Pale Blue Eyes (2023). Nell’autunno 2023 FANALI prese parte alla rassegna #classicocontemporaneo, organizzata da Gruppo Acta e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del programma “Napoli Città della Musica”: per celebrare l’arte e la memoria di Sergio Bruni e Roberto Murolo nel ventennale dalla loro scomparsa, il trio rilesse dal vivo in chiave elettronica/post-rock dieci brani portati al successo da queste due straordinarie voci. La sfida fu quella di cercare di reinterpretare in breve tempo alcune tra le più belle canzoni della tradizione napoletana, con versioni che risultassero personali ma al tempo stesso rispettose. Sull’onda dell’entusiasmo per la riuscita del concerto, Caterina Bianco, Michele De Finis e Jonathan Maurano hanno deciso di immortalare su disco quell'esperienza con il desiderio, fin dall’inizio, che queste rivisitazioni avrebbero trovato casa ideale nel luogo dove per la prima volta furono registrate gran parte delle melodie legate alla nostra tradizione musicale, ossia Auditorium Novecento.
In Nun me scetà trovano spazio cult della musica napoletana immortalati dalle voci di Bruni e Murolo ma anche gemme nascoste meno note a loro legate; ad impreziosire questo dialogo tra tradizione ed innovazione è poi arrivato il contributo di alcune delle voci più importanti della attuale scena napoletana: Altea (Thru Collected) in Amaro è ‘o Bene, Roberto Colella (La Maschera) in ‘Na Bruna e Dario Sansone (Foja) in Carmela. Il tutto in una tavolozza strumentale densa tra elettronica, post-rock e art-rock, a volte eterea e impalpabile, ricca di rimandi e suggestioni, con la voce di Caterina Bianco per la prima volta nel ruolo solista: «Abbiamo approcciato queste canzoni con tutto il rispetto e la cura di cui siamo capaci, eravamo consci di avere tra le mani una perfezione armonica e una bellezza testuale difficilmente ripetibili. Era un'occasione stimolante ma al contempo lo scivolone era dietro l'angolo. Ci piaceva l'idea di poter vestire i brani in qualsiasi modo tenendo conto sia della volontà di mantenere intatte le linee vocali che della suonabilità in trio dal vivo delle nostre versioni, senza cadere nella tentazione dell'overproducing. Abbiamo inoltre scoperto di amare molto l'interpretazione di Caterina in lingua napoletana, soprattutto in un registro più sommesso, muroliano; da qui anche la scelta delle tonalità in cui eseguire le canzoni».
Nun me Scetà - FANALI plays Sergio Bruni e Roberto Murolo, in uscita in vinile, cd e digitale, sarà un’esperienza multimediale: alle reinterpretazioni del trio si affianca "PLAY", una videoinstallazione composta da una serie di tapes in bianco e nero al confine tra performance art e improvvisazione realizzati dalla videoartista Sabrina Cirillo, che ha documentato le interazioni di Francesca Diletta Iavarone con gli stimoli da lei immaginati. Il primo concerto di presentazione si terrà il 12 dicembre da Germi a Milano (Via Cicco Simonetta, 14/A), il secondo il 27 dicembre in Auditorium Novecento a Napoli (Via Enrico De Marinis 4).
NUN ME SCETÀ:
SIDE A
01. Nun Me Sceta’ (Tagliaferri - E. Murolo)
02. Voce ‘e Notte (De Curtis - Nicolardi)
03. ‘Na Bruna (with Roberto Colella) (Bruni, Visco - Barrucci, Langella)
04. Indifferentemente (Mazzocco - Martucci)
05. Canzona Doce (R. Murolo)
SIDE B
06. Amaro è ‘o Bene (with Altea) (Bruni - Palomba)
07. Scetate (Costa - Russo)
08. Anema e Core (D’Esposito - Manlio)
09. Si Tuorne a Napule (R. Murolo)
10. Carmela (with Dario Sansone) (Bruni - Palomba)
FANALI
Caterina Bianco | Vocals on 1, 2, 4, 5, 7, 8, 9, Piano, Spinet, Fender VI on 9, Rhodes, Synth, Violin on 1.
Michele De Finis | Bass, Guitars, Noises, Programming
Jonathan Maurano | Drums, Percussions
[guests]
Altea | vocals on 6
Roberto Colella | vocals on 3
Dario Sansone | vocals on 10
FANALI: linktr.ee/fanalirumori
Phonotype Records: https://www.phonotype.it/
venerdì 24 ottobre 2025
Giorgio Gaber, Sandro Luporini e gli spettacoli della maturità
Arcana pubblica il terzo e ultimo volume della trilogia di Fabio Barbero dedicata alla straordinaria coppia artistica e alla lunga esperienza del Teatro Canzone. La fine del secondo millennio raccontata attraverso gli spettacoli dal 1991 al 2003 e canzoni storiche come 'Destra-Sinistra', 'Qualcuno era comunista' e 'La mia generazione ha perso', con materiale inedito
GIORGIO GABER,
SANDRO LUPORINI
E LA FINE DEL SECONDO MILLENNIO
Gli ultimi spettacoli (1991-2003)
di Fabio Barbero
Arcana Edizioni
Pagine 472, Euro 24,00
Qualcuno era comunista, Destra-Sinistra, La mia generazione ha perso. Sono i titoli di tre tra le più importanti, famose e apprezzate canzoni risalenti all'ultima fase artistica della storia di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, tre esperienze cruciali di un ultimo lungo percorso partito con la stagione 90-91 e terminato con l'album Io non mi sento italiano, pubblicato postumo, dopo la morte del grande artista il primo gennaio 2003. Questa ultima fase di una straordinaria vicenda per il Novecento italiano è al centro di Giorgio Gaber, Sandro Luporini e la fine del secondo millennio. Gli ultimi spettacoli (1991-2003), il nuovo libro di Fabio Barbero pubblicato da Arcana Edizioni. Si tratta del volume finale di una trilogia avviata da Barbero nel 2022, con il primo testo Giorgio Gaber, Sandro Luporini e la generazione del 68, proseguita nel 2023 con Giorgio Gaber, Sandro Luporini e gli anni Ottanta, entrambi con Arcana.
Dall’estate 1991 all’aprile 2000 i due autori ritornano a proporre il loro Teatro Canzone, dopo essersi dedicati maggiormente a un teatro di prosa nel decennio che precede. Questo libro racconta gli ultimi spettacoli di Gaber e Luporini, dal 1991 fino alla morte di Gaber avvenuta nel gennaio 2003. Dal Teatro Canzone (1991-1994) a E pensare che c’era il pensiero (1994-1997) e a Un’idiozia conquistata a fatica (1997-2000) fino agli ultimi due dischi, La mia generazione ha perso (2001) e Io non mi sento italiano (2003). Malgrado restino ancora poco conosciuti dal grande pubblico, si tratta di spettacoli molto densi, marcati da tematiche ancora oggi di grande attualità. Come sottolinea Barbero, «Sono stati studiati poco e, sicuramente, sottovalutati. Tutto il resto è passato al dimenticatoio. Ed è un vero peccato perché il ritratto artistico di Gaber e Luporini resta necessariamente incompleto senza i loro ultimi spettacoli che si potrebbero chiamare, a giusto titolo, “gli spettacoli della maturità”».
Maturità durante la quale Giorgio Gaber si è ritrovato spesso al centro delle cronache per motivi familiari e politici, ricorda l'autore: «Negli anni Novanta scoppia un “caso Gaber”, alimentato dall’entrata in politica di sua moglie Ombretta Colli tra le fila del partito di Silvio Berlusconi. L’artista milanese era spesso sulle pagine dei giornali e, molto più che nei decenni precedenti, bersaglio di critiche a volte anche pesanti, soprattutto da parte della stampa dell’area progressista. Il fondo di queste accuse era sempre lo stesso: Gaber ha virato a destra, Gaber ha tradito la sinistra. All’artista anarchico e contestatario degli spettacoli degli anni Settanta veniva contrapposto un nuovo Gaber, imborghesito, attratto dalle sirene della destra».
Nel testo di Fabio Barbero, estremamente dettagliato e particolareggiato, compaiono anche alcuni inediti (fogli sparsi, quaderni, cartelline) provenienti dagli archivi di Sandro Luporini, ritrovati dal pittore viareggino durante un recente trasloco. Insieme a questa documentazione, Barbero si è ritrovato con «centinaia di canzoni e di testi in prosa da ascoltare e studiare. Diverse migliaia di file contenuti nella rassegna stampa della Fondazione Gaber da compulsare, catalogare e ricopiare. Gli ambiti più diversi della storia italiana recente su cui documentarci con attenzione: la politica, la società, la cultura, il teatro, la musica, la canzone, la poesia, la prosa e tanto altro». Il tutto in un libro denso, informato, appassionante.
FABIO BARBERO
Ligure, vive a Parigi dove insegna italiano alle scuole superiori. Ha pubblicato con Arcana, nel 2022, Giorgio Gaber, Sandro Luporini e la Generazione del 68. Un’analisi di alcuni spettacoli degli anni Settanta, e sempre con Arcana, nel 2023, Giorgio Gaber, Sandro Luporini e gli anni Ottanta. Gli spettacoli del decennio.
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giovedì 23 ottobre 2025
Spiriti nella notte: il mito del Boss nelle storie di Valerio Bruner!
Bruce Springsteen, i suoi personaggi, la sua musica e le sue atmosfere ispirano la narrativa del cantautore rock napoletano, che pubblica il suo nuovo libro dopo il successo dell'ultimo album 'Maddalena'. Un viaggio nell'oscurità e nella tradizione rock americana in 25 racconti con l'editore Homo Scrivens
VALERIO BRUNER
SPIRITI NELLA NOTTE
25 racconti ispirati alle canzoni di Bruce Springsteen
Homo Scrivens
(174 pagine, 15 euro)
«Le canzoni di Bruce Springsteen sono la mia colonna sonora da quando avevo quindici anni. Scoperto per caso in un supermercato di Silvi Marina, quando ancora si vendevano i dischi tra i cereali in offerta e i quaderni di scuola, non mi ha mai più lasciato. C’era qualcosa nella sua poetica in cui vedevo finalmente espresso quello che mi portavo dentro e che ancora non riuscivo a dire con parole mie. Da lì è stato l’inizio di un viaggio insieme che dura tuttora».
Sono le parole di Valerio Bruner, che animano interamente il suo nuovissimo libro Spiriti nella notte - 25 racconti ispirati alle canzoni di Bruce Springsteen, pubblicato da Homo Scrivens. Un lavoro d'amore, rabbia, immaginazione e speranza, nel quale il cantautore rock partenopeo confeziona una sequenza di racconti che partono da Springsteen, dalle sue canzoni e dall’universo di storie e personaggi da lui creato, ed esplorano quelle zone d’oscurità ma anche di improvvisa e salvifica luce che abitano l’animo umano.
«Valerio Bruner ha scelto i nomi dei personaggi, i luoghi e le storie come se fossero generate dai brani del Boss, una sorta di prolungamento di quel mondo, offrendo la sensazione di essere in viaggio per raggiungere il palco di Springsteen per ascoltarlo ancora una volta», scrive Ernesto Razzano nella prefazione, e ognuno di questi racconti è tratto da umori, sensazioni, ricordi e spunti evocati dai pezzi del Boss, da classici come Born In The USA, Nebraska e Lucky Town a titoli per cultori come Frankie, Spirit In The Night e American Skin (41 Shots). Ogni racconto è un’immagine, un’istantanea delle vite dei suoi personaggi e ha la durata di una canzone del cantautore americano, quella scelta come sua colonna sonora.
Valerio Bruner è un cantautore, scrittore e autore teatrale che usa le sue canzoni come strumento per dar voce a tematiche dallo spiccato valore sociale. Inizia il suo percorso artistico come autore teatrale e attore, nel 2017 debutta con il suo EP Down the River, al quale seguono La Belle Dame (2019) e La Belle Dame #2 (2020), l'EP Someday (2021), Vicarìa (2023). Inoltre concerti, libri, spettacoli teatrali, colonne sonore, collaborazioni e interventi nella società civile a favore di cause importanti, tra emarginazione, riscatto sociale e cultura. Quest'anno è uscito anche il suo nuovo album Maddalena, subito accolto da un importante e positivo responso della critica. Spiriti nella notte è un viaggio nell’oscurità dell’animo umano, una spirale infestata da fantasmi metropolitani che vagano nella notte del sogno americano, eroi da marciapiede disillusi e sconfitti, angeli caduti alla ricerca della grazia perduta. Chi la cercherà nell’amore, chi nell’odio, chi nella morte e nel dolore: ovunque, pur di scrollarsi di dosso l’amara consapevolezza di essere delle pedine sacrificabili e sacrificate.
Come sottolinea Donato Zoppo nella postfazione, «Valerio è disceso nei meandri springsteeniani per uscirne imbevuto di disillusione e speranze, di desolazione ed empatia, corazzato di disincanto e coraggio. In una parola: di umanità. La stessa che Bruce Springsteen canta da oltre mezzo secolo e che ha formato generazioni di musicisti, di scrittori, di cineasti». L'artwork di copertina è di Antonio Conte, le illustrazioni in b/n di Ivano Bruner. Valerio Bruner sarà in tour con una nuova formula live & talk, una performance tra letture drammatizzate e musica dal vivo, tra racconti tratti dal libro e canzoni di Bruce Springsteen, a partire dal 24 ottobre al PIT a Napoli, poi 7 novembre Gallery 16 a Bologna, 9 novembre Associazione Nebraska a Rimini, 13 novembre Naima 35mq ad Atripalda (AV), 3 gennaio Dogana a Eboli (SA).
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