lunedì 20 gennaio 2025

Armamentario sonico di una domenica: la batteria creativa di Stefano Costanzo

 La mente ritmica di Tricatiempo in un lavoro d'esordio spettrale e visionario, all'insegna dell'improvvisazione. Nuova uscita Phonotype, con la partecipazione di musicisti del calibro di Still, Talpah, EKS, Fabrizio Piccolo, Elvin Brandhi e un cameo di Tonino Taiuti



ARMAMENTARIO SONICO DI UNA DOMENICA
Stefano Costanzo
(Phonotype Records 2025)
8 brani, 41.36 min.

 


«In questo nuovo album ho inserito la parte più onirica e spettrale del mio mondo sonoro, meno quello concettuale che di sicuro ha una cifra più indefinibile essendo appunto inglobata in un contesto onirico, quasi come un dormiveglia. Ma ho portato dentro questo nuovo lavoro, come diceva Massimo Troisi parlando del suo cinema, quello che di buono seppur poco, come un distillato, c’è nei lavori precedenti. Per la scelta degli ospiti ho deciso di invitare musicisti con i quali non avevo mai suonato prima, tranne Guido Marziale aka Eks, per creare un qualcosa di ancora più vicino alla sorpresa, in primis per me».

Un album solista come un diario onirico, un viaggio nelle visioni e nella trasfigurazione del ritmo, concepito e realizzato in una Napoli antica, quella di Auditorium Novecento e della Phonotype Records, ma in osservazione e lancio verso il futuroArmamentario sonico di una domenica è l'album d'esordio di Stefano Costanzo, un lavoro che, come dichiarato dallo stesso batterista, esprime la parte più nascosta del suo mondo sonoro, filtra il meglio di tante collaborazioni, include musicisti nuovi con il desiderio della sorpresa, dell'imprevisto. Un mondo sonoro devoto anche a tanti maestri vecchi o recenti, dalla vicinanza al rumorismo di Gegè di Giacomo alla "matematica ferocia" di Tony Williams, fino a Tony Buck, Le Quan Ninh, Tetzuya Nakatani, Eli Keszler.



Nuova uscita della più antica casa discografica italiana, presentato in anteprima, durante la notte di Capodanno in Auditorium, Armamentario sonico di una domenica è un'opera sperimentale che si allontana da una idea canonica e consolidata di batteria per esplorare ambienti sonori poco battuti, soprattutto evocativi. Il lungo titolo del disco, che riporta alla mente i film anni '70 di Lina Wertmuller e Ettore Scola, è già un elemento artistico in sé, dichiara Stefano Costanzo, una sorta di codice d'accesso al suo mondo: «Oltre che surreale il titolo ha anche un quid di visionario, immaginando una domenica (che ha sempre qualcosa di nostalgico e angosciante per me) durante la quale un bambino, dopo pranzo, su una poltrona si rilassa, mentre ascolta i suoni attorno che formano una tessitura sonora: la tavola che viene sparecchiata; una canzone che suona in un’altra stanza; gente che parla ad alta voce dal terrazzo di fronte, insomma un insieme di suoni, tutti vicini e sovrapposti, che può essere usato come un “armamentario” da ascoltare per ricordare e rivivere una domenica qualunque della propria infanzia». 

Batterista ipercinetico fondatore dei Tricatiempo, Stefano Costanzo ha collaborato con protagonisti del mondo della musica improvvisata come Evan Parker, Michel Doneda, Markus Stockhausen, L’Occelle Mare, Mike Cooper, Roberto Bellatalla, Andy Guhul, Abstract Compost, Elliott Sharp ecc. ma anche con jazzisti come Dario Deidda. Nel 2018 è stato scelto da Roberto De Simone per la sua rilettura della tragedia del Titanic. Con base a Napoli, Costanzo è in continuo movimento, prevalentemente con il duo post-dub/free-jazz Cadaver Mike insieme a Guido Marziale aka Eks, e con il trio Oportet, con cui affianca le sue composizioni all'improvvisazione radicale, infine con il suo solo di batteria e oggetti vari. Dalla fine del 2019 ha iniziato la sua collaborazione con i Klippa Kloppa, attualmente è impegnato con la band di Chiara Civello.


Rispetto alle composizioni di Tricatiempo, scritte dallo stesso Costanzo, Armamentario Sonico è caratterizzato dall'improvvisazione totale e radicale, un itinerario in stanze e paesaggi sonori percorso fino alle estreme conseguenze. Una decostruzione del ritmo e del groove che avviene anche con il contributo creativo di ospiti che caratterizzano fortemente il risultato finale, tra cui Still (protagonista della musica elettronica a Milano), Talpah (dagli ambienti electro di Venezia), EKS (Guido Marziale, con cui aveva già suonato), Fabrizio Piccolo, la sound artist gallese Elvin Brandhi e Tonino Taiuti, che ha recitato un estratto di un suo raro testo in napoletano arcaico ispirato a Viviani, su una improvvisazione di chitarra. Ricorda Costanzo: «Conosco Tonino Taiuti artisticamente da molto tempo, non solo per la sua carriera da attore ma soprattutto perché l’ho visto e ascoltato più volte improvvisare sia con le parole e la voce, sia con la chitarra elettrica, da solo e non, e mi è sempre piaciuto moltissimo ciò che fa. L’ho invitato per questo motivo ma anche e soprattutto perché sono un appassionato del dialetto napoletano, soprattutto quello arcaico, alla Viviani e anche quello “pulcinellesco” tipico della commedia dell’arte del 1600 e gli ho chiesto di recitare qualcosa con quel tipo di linguaggio, ed ha portato ‘A Luna d’ ‘e canzone, una sua poesia di 30 anni fa se non erro, con un innesto nel mezzo, di un’altra poesia di Andrea Perrucci intitolata Lu strummolo del 1600. Ci tengo a precisare che è stata “buona la prima”, sembrava apposta scritta per la base di batteria che avevo scelto per lui!». 

Stefano Costanzo:

Phonotype: 

venerdì 17 gennaio 2025

Un'altra mano di carte: le storie prog dei Limite Acque Sicure

Il grande Rock Progressivo Italiano nel nuovo concept del sestetto ferrarese. Un ritorno all'insegna di vicende di emarginazione, ribellione e speranza. A tre anni di distanza dall'apprezzato debutto, il disco esce con la storica Minotauro, distribuzione Virgin 


LIMITE ACQUE SICURE
Un’altra mano di carte
Minotauro Records | Virgin
6 tracce | 51.22 min. 




Minotauro Records e Virgin sono lieti di presentare Un'altra mano di carte, il secondo album dei Limite Acque Sicure. A tre anni di distanza dal debutto Limite Acque Sicure, che ha raccolto recensioni piene di entusiasmo in Italia e all'estero, il sestetto torna con un secondo album avvincente, trascinante e appassionato, dedicato a sei storie. Un concept album al quale la band tiene molto e che presenta così: «L’utilizzo delle “storie”, o dei personaggi che raccontano la loro storia, è uno strumento per raccontare il nostro punto di vista. Nel primo album il racconto era sostanzialmente in prima persona, questa volta facciamo parlare dei personaggi, dal racconto dei quali possono emergere con maggiore forza e credibilità i temi che vogliamo trattare. Si tratta di temi non banali, e metterli in bocca a dei personaggi, o comunque raccontarli adottando un personaggio che incarna il tema stesso, aiuta a veicolare meglio il messaggio, a rendere più viva la situazione che descriviamo».

Fondati nel 2005 a Ferrara, i Limite Acque Sicure sono una delle più apprezzate band del nuovo rock progressivo italiano. Nati inizialmente per rivisitare i classici del rock progressivo, consolidati nella formazione ancora attiva dal 2009, i sei hanno lavorato sodo sui propri brani debuttando nel 2022 con un omonimo album per la storica Minotauro Records, acclamato dai media italiani e stranieri. Rispetto al primo disco, nato durante il Covid, il successivo è stato partorito in maniera più rapida e serena: Un'altra mano di carte conferma la partnership con Minotauro ed è arricchito dalla distribuzione digitale del colosso Virgin





Un'altra mano di carte è un concept che mostra la visione del prog da parte dei Limite Acque Sicure, rispettosa della lezione dei maestri ma al tempo stesso con una spinta sia rock che melodica più marcata, con tematiche più toccanti – per certi versi politiche – rispetto ai frequenti argomenti fantasy o introspettivi del genere. La malvagità umana e il narcisismo in Joker, la conquista dell’America Latina da parte degli Spagnoli in Il racconto di Juan della sua terra, gli orrori e i dolori nelle trincee della Prima Guerra Mondiale in Natale 1914, i soprusi e le ingiustizie ai danni delle donne in Chita, le sofferenze e i sogni di un senza nome in …non il Bergerac, la capacità di ascoltare le verità dell'altro in Storie perdute. Il racconto di esperienze di vita da parte di personaggi a volte di fantasia e a volte reali, a volte attuali e a volte remoti nel tempo, che mettono in evidenza argomenti profondi, poco frequentati e persino scomodi, tra ribellione, emarginazione, inesorabilità. Ma sempre, alla fine, con un filo di speranza.

Il grande Rock Progressivo Italiano, tanto amato all'estero, torna con forza e vitalità in questo nuovo album, una sfida per i Limite Acque Sicure: «Abbiamo ricevuto apprezzamenti, a livello nazionale ed internazionale, che ci hanno veramente gratificato e ci hanno spinto ad andare avanti. Un’altra mano di carte rappresenta anche questa nuova partita che vogliamo giocare, con tutte le incognite che la sorte riserva, ma certamente giocandola al nostro meglio, senza risparmio di energie». 





UN’ALTRA MANO DI CARTE:
1. Joker
2. Il racconto di Juan della sua terra 
3. Natale 1914
4. Chita
5. …non il Bergerac
6. Storie perdute

LIMITE ACQUE SICURE
Andrea Chendi: voce 
Ambra Bianchi: flauto, voce, cori e arpa 
Antonello Giovannelli: organo, pianoforte, sintetizzatori 
Luca Trabanelli: chitarre acustiche ed elettriche
Paolo Bolognesi: batteria 
Francesco Franz Gigante: basso elettrico




giovedì 16 gennaio 2025

Terra e Anima: il debutto dei Flussi Inversi!

 Luminol Records pubblica il disco d'esordio del trio. Art-pop emozionale e raffinato tra influenze progressive, jazz, world e musica da film, con la partecipazione di Mimmo Campanale e Giovanni Astorino 


FLUSSI INVERSI
Terra e Anima
Luminol Records, 2025
11 tracce | 34.48 min.





Il mare, le melodie portate dal vento, orizzonti inesplorati, sconfinati come le possibilità offerte dalla musica. Quella sentita, pensata e vissuta come una grande area di scambio e contaminazione. Questo è lo spirito che muove i Flussi Inversi, che dopo il singolo Volo verso te arrivano finalmente al disco d'esordio Terra e Anima, pubblicato dalla post-prog label Luminol RecordsTerra e Anima è un lavoro di particolare raffinatezza, nel quale la forma-canzone è al centro ma al tempo stesso i Flussi Inversi riescono a forzarne dolcemente gli schemi, facendo confluire varie influenze, dal rock progressivo alla musica per il cinema, dalla world music alla fusion, con atmosfere sospese, intime e avvolgenti e una grande vitalità melodica. 





Il sodalizio artistico tra il compositore/pianista Orazio Saracino e il producer/sound engineer Alex Grasso è partito nel 2021, sebbene i due collaborino da quasi vent’anni. A Orazio e Alex nel 2022 si è unito il paroliere e cantante Flavio Paternesi, dando vita ai Flussi Inversi. Grazie a una lunga esperienza sia live che in studio, tra sonorità esplorate con attenzione al dettaglio, collaborazioni con strumentisti di fama nazionale ed estera (Mimmo Campanale, Giovannangelo De Gennaro, Larry Franco, Giorgio Vendola, Serena Fortebraccio, Guido Di Leone, Amedeo Ariano, Andrea Avena), Flussi Inversi è un collettivo artistico che si occupa anche di sonorizzazioni di contenuti televisivi e cinematografici, sperimentando linguaggi distanti geograficamente e temporalmente, dallo swing del primo dopoguerra alla musica gipsy di matrice europea




Terra e Anima è un lavoro per palati fini, che unisce visioni mediterranee, ricerche sui suoni, tentazioni radiofoniche che convivono con una ricercatezza ai limiti del prog più aristocratico. La produzione ha visto avvicendarsi in studio artisti di spessore, dal violoncellista Giovanni Astorino (storico bassista di Caparezza) a Mimmo Campanale, batterista noto per le collaborazioni con giganti come Pat Metheny, Al Jarreau e Mike Stern. 

Flussi Inversi: 

Luminol Records: